Non solo cinesi: ci sono tanti nuovi produttori, e quasi tutti sono elettrici
Danimarca, Croazia, Vietnam, Turchia: nomi finora mai associati all'automotive, se non per componenti o alcune fabbriche. E ora puntano a una nuova mobilità
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Abbiamo parlato in diversi articoli dei numerosi produttori cinesi che stanno arrivando anche in Europa, e certamente in Cina si può dire che quasi ogni giorni nascano nuovi brand automobilistici, tanto che è difficile tenere il passo. Ma non sono solo i cinesi ad essersi lanciati nell’automotive, sempre più gettonato, nonostante tutto.
Ci sono diversi nuovi produttori automobilistici, tante startup da ogni parte del mondo e sempre più anche da luoghi un tempo totalmente fuori dalle auto, che si stanno affacciando sul mercato, spesso con prodotti interessanti, e spesso colmando vuoti lasciati da altri, o con la voglia di portare qualcosa di nuovo. Non sempre con i risultati sperati, s’intende.
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PERCHÉ CI SONO COSÌ TANTI NUOVI BRAND?
Piaccia o meno, l’automotive è un’industria che può essere molto remunerativa, combina diverse arti – dal design alla sartoria, e oggi anche tutto il mondo IT – ed è comunque molto richiesta, seppur in termini diversi rispetto al passato. Diversi i motivi che spingono in molti a lanciarsi in questo settore, molti che sono spesso ex ingegneri o ex manager di aziende già note e che vogliono creare qualcosa di proprio.
Ma molti brand provengono anche da paesi un tempo considerati in via di sviluppo, e che oggi hanno le risorse necessarie ad essere più protagonisti nel mondo, protagonismo che si ottiene anche attraverso questo settore.
Così, dalle novità americane di rottura con il passato come Lucid, Rivian e Fisker, a quelle europee di insospettabile provenienza, come Rimac, Zenvo e Togg (rispettivamente dalla Croazia, dalla Danimarca e dalla Turchia), fino a prime volte di paesi come il Vietnam, dove ha origine Vinfast. Alcuni di loro si sono fatti già un nome, anche grazie alle risorse che li hanno portati a lavorare insieme a grandi firme come Pininfarina, altri per ora sono sconosciuti, ma l’impegno c’è e i piani di espansione, superati gli scogli iniziali, sono sempre più alti.
E, tolte le due eccezioni ultra-sportive di Rimac e Zenvo, sono quasi tutti brand elettrici. La relativa semplicità di produzione del motore elettrico, e la sua tecnologia totalmente differente, ha permesso all’industria di espandere le sue vedute, potendo quindi cercare personale non più e non solo dal mondo automobilistico, ma anche da quello tecnologico, come dimostrano le sofisticate dotazioni, i grandi schermi, e gli infotainment complessi che equipaggiano tutte queste auto.
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“L’EFFETTO TESLA”
Non è tutto oro ciò che luccica, però. E anzi gli ampi costi di produzione di un’auto fanno sì che le stime iniziali spesso soffrano di ritardi, o costringano i nuovi brand, solo delle startup, a dover posticipare la produzione. In molti casi, come Sion e Lightyear, a non arrivare proprio alla produzione e interrompere le attività prima ancora di averle iniziate. Ma in quel caso si trattava di tecnologie forse troppo complesse per i nostri tempi.
In ogni caso, viene chiamato “Effetto Tesla”, a ricordare le difficoltà che lo stesso Musk ha affrontato in passato. Nel mondo automobilistico c’è una verità che scotta: costruire veicoli è molto difficile. E Tesla ha combattuto una lotta decennale, prima di arrivare all’odierna produzione in massa che la vede protagonista del settore con business da trilioni di dollari, e che l’ha vista affrontare con numerose insidie, ritardi, mancata consegna delle componenti dell’auto, e auto uscite dalla produzione ancora fortemente incomprese.
Tesla, come si è visto, oggi ne è uscita bene. Ma non per tutti va allo stesso modo.
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I BRAND CHE SI STANNO AFFACCIANDO
AEHRA
Italo-americano è il primo dei nuovi brand di cui vi parliamo, che abbiamo conosciuto anche al Milano Monza Motor Show.
Un marchio di super lusso, al momento agli albori ma che punta a tantissima tecnologia con i suoi mega schermi e il suo design distintivo, che omaggia l’Italia dichiaratamente.
Due i prodotti: Aehra SUV e Aehra Sedan, entrambi elettrici e con oltre 700 km di autonomia, la cui produzione è prevista nel 2025. Piani ambiziosi: Aehra punta a produrre tra le 20.000 e le 25.000 unità annue per ogni vettura.
Il marchio è nato nel 2022 e significa “Era”, intesa come la nuova epoca della mobilità di lusso. Il suo CEO è Hazim Nada, americano di 39 anni, che ha fondato il brand insieme all’italiano Sandro Andreotti. Il designer è Filippo Perini, 57 anni, già padre delle Alfa Romeo GTV del 1995, 147 e 8C competizione, Audi, e anche Lamborghini. Lo stesso Perini, infatti, ha disegnato la Urus.
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