Tesla Model 2 (finalmente) sta per arrivare
Il nuovo modello d’ingresso al mondo Tesla arriverà su una nuova architettura, meno costosa e complessa nella produzione. Ecco come Musk punta a ridurre il prezzo di listino e avvicinare la soglia dei 25 mila dollari
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Annunciata in pompa magna la nuova Roadster tra i modelli in arrivo nel 2025 e con prestazioni (sulla carta) esagerate, c’è altro che per Tesla riveste un’importanza fondamentale. Non è il Cybertruck, massimo esercizio di appariscenza ma di certo non il modello con il quale reggere l’avanzata di case come Byd sui volumi di auto elettriche (e ibride plug-in) immessi sul mercato.
Tesla Model 2 ha un ruolo cruciale, perché porterà il marchio nel segmento delle elettriche da meno di 30 mila euro. Una fascia di prezzo destinata a un’altissima concorrenza, soprattutto in Europa. Un modello del quale si parla a lungo, ormai dal 2020, e adesso in dirittura d’arrivo. Il condizionale è d’obbligo, come sempre negli annunci Tesla sui lanci di prodotto e la loro disponibilità sul mercato. Secondo le anticipazioni diffuse da Autocar, l’avvio della produzione avverrà nel corso del 2025.
TESLA MODEL 2
Sarà una “piccola” elettrica la cui produzione per l’Europa verrà destinata probabilmente all’impianto di Berlino. Per posizionamento sul mercato e dimensioni, una Model 2 da circa 4,30 metri parla anzitutto al pubblico europeo. Un terreno di confronto con l’offensiva cinese, che sulla leva del prezzo ha condizionato Tesla stessa e i costruttori tradizionali europei a una corsa verso il basso dei listini delle elettriche.
In questo scenario, Tesla Model 2 è stata prospettata da Musk agli investitori, sul finire del 2023, come un progetto dal potenziale di 700 milioni di unità vendute nel corso del proprio ciclo vitale. Evidentemente un’esagerazione senza se e senza ma, perché slegata da un orizzonte temporale definito (ciclo vitale ordinario di 8 anni? Ciclo vitale indefinito?) e perché un dato che supera di 14 volte il primato dell’auto più venduta al mondo nella storia dell’automobile: i 50 milioni e rotti di esemplari di Toyota Corolla.
LA RIVOLUZIONE ATTESA NEL PROCESSO PRODUTTIVO
C’è però un dato che diventa centrale, anche partendo dall’annuncio di tali volumi (spropositati). Ed è il dato fondamentale del progetto Model 2: un processo produttivo estremamente snello, veloce, che dovrà abbattere i costi del 50% rispetto alla produzione attuale e, con essi, i tempi di assemblaggio.
Per farlo, al processo di produzione con gigafusioni di grandi componenti unici al posto di più parti tra loro assemblate, si somma una razionalizzazione dei passaggi sulle varie stazioni della linea di montaggio. Ridurre le operazioni necessarie di montaggio e smontaggio delle parti, ridurre i tempi di fermata lungo la linea. Così Tesla punta a rivoluzionare il processo produttivo. L’integrazione avanzata tra parti, l’eliminazione del “superfluo”, diventano dettagli che, sommati, dovrebbero assicurare grandi risparmi di tempo.
I sedili verrebbero installati direttamente sulla struttura che alloggia il pacco batterie, operazione seguita dal tradizionale “matrimonio” alla scocca. Quindi, nessuna necessità di installazione successiva delle sedute a veicolo “finito”.
Proseguendo sul terreno delle sottrazioni di costi e tempo, Tesla punta con la Model 2 a eliminare le terre rare dal motogeneratore e ridurre del 75% la presenza di carburo di silicio (attualmente è presente quale componente di pregio sull’inverter delle auto elettriche più avanzate).
LA MODEL 2 STORY
aggiornamento febbraio 2023 – C’è un prezzo che è un obiettivo da raggiungere e c’è una condizione tecnica e produttiva che ne rappresenta la premessa. Tesla punta a commercializzare un’auto elettrica da 25 mila dollari, più che mai un “primo prezzo”, destinato a una possibile soglia da 25 mila euro o poco più una volta sul mercato italiano. Per una Model 2 che potrebbe essere presentata nel 2023, siamo dinanzi a un’auto la cui commercializzazione non avverrà prima del 2024-2025.
Ed è l’orizzonte temporale al quale guarda anche Volkswagen per il lancio della ID.2, non a caso un modello che quell’obiettivo di 25 mila euro lo ha dichiarato già da qualche tempo. Si noti come l’indicazione abbia registrato un riposizionamento all’insù del prezzo, pressati da un’inflazione globale e nell’area Euro soprattutto, inattesa negli ultimi 18 mesi: le primissime ambizioni erano di un’elettrica da 20 mila euro, per farne davvero auto di grande massa.
ARCHITETTURA DI TERZA GENERAZIONE
Dal target di prezzo che accompagna la Model 2 alle condizioni tecniche perché quell’attacco a 25 mila dollari possa essere realizzabile. La nuova piattaforma Tesla che verrà presentata all’Investor Day garantirà tempi di produzione inferiori, come anche costi più bassi, supportati dal ricorso a batterie al LFP.
Leggi anche: Tesla dà un taglio ai listini, quali saranno gli effetti sui valori residui?
Quest’ultima è la frontiera verso la quale molti costruttori di volume hanno dichiarato di voler procedere, attratti dalla loro convenienza economica. Tesla, case cinesi a parte, è stata la prima ad aver portato sulle proprie Model 3 le pile al litio-ferro-fosfato. Costano meno perché mancano le terre rare (e care, carissime) come nickel e cobalto.
Vale ricordare come la produzione di batterie al LFP sia saldamente nelle mani della Cina, con percentuali nell’ordine del 97% della produzione globale detenuta da produttori cinesi.
DESIGN DA CROSSOVER COMPATTO
Lunga premessa per arrivare a indicare il possibile stile della Tesla Model 2 (freccia gialla), più che mai da prendere con il beneficio del dubbio. Appare in un bozzetto tra i tanti, tra quelli del restyling di Model 3 e Model Y.
Dovremmo scoprire un crossover tra segmento B e C, chissà che non sia un modello nell’ordine dei 4,30 metri di lunghezza. La linea due volumi ha un posteriore apparentemente dinamico, quasi da crossover-coupé, decisamente più filante di quanto non facciano i “grandi” Model Y e Model X. Tra poche ore, appuntamento al 1 marzo, scopriremo quale volto avrà e quali le caratteristiche della prossima Tesla.
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