Test Drive Jeep Gladiator: al lavoro senza temere nulla
L'estetica della Wrangler, alla quale aggiunge una coda di 152 cm per una lunghezza totale di 559, e prediligendo all'ibrido un V6 diesel da 264 CV: sono le caratteristiche del Jeep Gladiator, il pick up americano che non teme nessun terreno, ostacolo o pendenza, e che grazie alla presa da 230 Volt può essere usato anche come fonte di energia per gli attrezzi o per ricaricare le bici elettriche. Nella nostra prova, non si è comportato affatto male.
In questo articolo
Se lo guardi di fronte sembra una Wrangler (che noi abbiamo provato ibrida), ma basta spostare lo sguardo per accorgersi che al fuoristrada sono state fatte delle sostanziali modifiche: le è, infatti, spuntata una coda.
Jeep Gladiator è un pick up, che con la Wrangler condivide molto, dal design alla piattaforma, ma che si indirizza a un target molto diverso e ben specifico, come chi lavora in contesti privi di asfalto e spesso fangosi, fino a dove nevica spesso, come in montagna.
Jeep l’ha presentato nel 2020, dopo oltre 20 anni di assenza dal segmento. Ma il successo riscontrato ha fatto capire a tutti quanto si sentisse la mancanza del marchio nel settore, il quale torna con una proposta che non teme terreno, e con una grande potenza.
Leggi Anche: Jeep lancerà un “baby SUV” elettrico nel 2023
JEEP GLADIATOR: DESIGN POSSENTE
Jeep Gladiator è un colosso lungo 5,59 metri, largo 1,89 e, nella nostra versione soft top con tetto removibile, alto 1,905, tanto che nel parcheggio vicino alla nostra redazione non ci entra. Esiste però anche una variante con tetto hard top non removibile, che riduce l’altezza a 1,84 metri.
La derivazione Wrangler è evidente, dato che con il fuoristrada condivide l’estetica squisitamente Jeep, molto tesa e squadrata, il frontale con i classici fari tondi e le sette feritoie iconiche, le giunture a vista e il cofano bombato.
I cerchi sono in lega da 18 pollici, i fari full LED; mentre tutto il rivestimento della carrozzeria è ovviamente antiurto e antigraffio. Numerose poi le possibilità di personalizzazione con Mopar, come le pedane laterali nere o cromate, rivestimenti specifici per il cassone, griglia satinata nera, e grafiche laterali.
È però il cassone a distinguere questo pick up che, in quanto tale, è immatricolato in Italia come autocarro, dalla sorella Wrangler. Si tratta di un vano di carico lungo 152 centimetri con una portata di 800 kg e con la capacità di trainare fino a 3,5 tonnellate.
Al suo interno non mancano accessori per aumentare la praticità, come una ribaltina regolabile, tiranti e ganci per fissare il carico, luci LED e una presa elettrica da 230 Volt. Per esempio, visto che qui due bici ci stanno benissimo, è possibile ricaricare l’e-bike mentre si va o si torna a casa; oppure attaccare gli attrezzi per lavorare.
Leggi Anche: Le 10 migliori auto per gli amanti della bicicletta
INTERNI VOTATI AL COMFORT
Gli interni sono fortunatamente gli stessi della Wrangler, quindi estremamente comodi e pensati per far sentire il meno possibile i terreni scoscesi.
Abbiamo quindi un interior design squadrato come l’esterno, con la plancia orizzontale e sottile che può essere in metallo o in pelle; e la configurazione display touch centrale-bocchette che richiama il frontale.
Lo schermo è quadrato da 8,4 pollici e ospita il sistema Uconnect, mentre il volante dispone di comandi intuitivi e comodi tipici del gruppo, con per esempio i pulsanti per la gestione della musica posti dietroalle razze.
Non manca ovviamente la compatibilità ad Apple CarPlay e Android Auto – anzi visto che sul fango e sui terreni scoscesi si balla di più, un po’ di musica non fa mai male.
Fuoristrada sì, ma con eleganza. I sedili sono rivestiti in pelle, e sono alquanto comodi. Sono disponibili anche in tessuto per chi avesse intenzione di sporcare spesso questo mezzo.
Inoltre, nella dotazione optional c’è la telecamera anteriore con funzione self-cleaning: utile perché il muso è piuttosto lungo e massiccio, e se poi si pulisce da sola aiuta di più nelle manovre fuoristrada.
Leggi Anche: I fuoristrada sono una categoria sempre più rara
OLTRE 65 SISTEMI DI SICUREZZA
Jeep Gladiator è un cowboy moderno ma soprattutto sicuro, che conta ben 65 sistemi ADAS.
Non basterebbe un articolo per elencarli tutti, ma quelli più significativi, volti ad agevolare la guida con un mezzo così grande e spigoloso, sono il rilevamento del traffico trasversale posteriore, l’avviso di collisione anteriore con frenata attiva, avviso di uscita della corsia LaneSense e mantenimento della carreggiata, Cruise control adattivo e blind spot detection.
Per migliorare la visibilità, di serie ci sono i proiettori, le luci diurne e i fari fendinebbia interamente a LED, tutte collegate al sistema di livellamento automatico dei fari, che li mantiene puliti e ne regola la luminosità.
Lato multimediale, invece, oltre al cruscotto semi-digitale che mostra le informazioni del computer di bordo, Jeep Gladiator dimostra anche di suonare bene la musica, grazie all’impianto audio Alpine Premium Audio System.
Leggi Anche: Che cos’è il Divieto fuoristrada?
JEEP GLADIATOR: NON TEME NESSUN TERRENO
Il Gladiator è insomma pensato per resistere alle più ardue condizioni dell’enorme e spesso desolato territorio di paesi come gli Stati Uniti e il Canada. Alle nostre latitudini, un mezzo del genere torna utile a chi vive e lavora in alta montagna, o anche in campagna per superare gli ostacoli con neve, fango o rocce sporgenti.
Abbiamo visto delle ruote possenti con pneumatici a spalla estremamente spessa, ma lato prestazionale non delude. L’unico motore disponibile per il mostro mercato è il 3.0 V6 Multijet II da 264 CV, abbinato alla trazione integrale 4×4 e al cambio automatico a 8 marce.
Un puro diesel, senza aiuti elettrici. Ritorna anche qui, come sulla Wrangler, la doppia leva: quella del selettore di marcia, e quella invece del sistema integrale con le quattro modalità per la guida fuoristrada, che permettono di impostare solo due ruote motrici, oppure le marce ridotte.
Il sistema integrale comprende poi i bloccaggi elettrici dei differenziali, la barra stabilizzatrice anteriore a scollegamento elettronico e il differenziale a slittamento limitato.
Chiaramente il motore così potente va rapportato al tipo di veicolo: questa non è una supercar, ma banalmente non è nemmeno una Wrangler, quindi tutta questa potenza è più finalizzata a muovere una massa così importante, permettendo al Gladiator di districarsi in tutti i tipi di contesti anche a pieno carico.
A tal proposito è chiaro che riempiendo completamente il cassone serve spingere un po’ di più sul pedale, ma lui in generale se la cava sempre. In generale, bisogna fare più attenzione alle manovre, vista la lunghezza, che alla sua capacità di uscire dalle difficoltà.
Chiaramente guidare un bestione del genere in città è strano, ma comunque lui garantisce un certo comfort. I consumi sono in linea con un V6 diesel da 264 CV così pesante e con la trazione integrale: anzi devo dire che io mi aspettavo molto peggio dei 9 litri su 100 km.
Va da sé che usandolo spesso in offroad, in contesti dove bisogna spingere molto sul pedale, possono aumentare, ma devo dire che Jeep, anche in questo, ha fatto un bel lavoro.
Leggi Anche: Perché il prezzo del diesel è aumentato?
PREZZI E CANONI
Jeep Gladiator ha un Prezzo di listino che parte da 58.434 euro, e comprende fondamentalmente tutto di serie. La nostra versione include i sedili in pelle riscaldati, cassone con presa di corrente e altri pack optional arriva a 63.721 euro.
Il noleggio 36 mesi o 60.000 km prevede un canone di 899 euro al mese IVA inclusa, con anticipo di 10.900 euro sempre IVA inclusa.
FOLLOW US
Per rimanere sempre aggiornato seguici sul canale Telegram ufficiale e Google News. Iscriviti alla nostra Newsletter per non perderti le ultime novità di Fleet Magazine.