Volvo con il Lidar Luminar verso gli Adas di Livello 3
Il dispositivo di rilevamento degli ostacoli e mappatura 3D è frutto dello sviluppo condotto dall'azienda statunitense. L'architettura SPA 2 di Volvo predisposta per l'installazione dell'hardware e del software necessario alla guida autonoma di Livello 3
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Per un Livello 2 dell’assistenza alla guida che può ritenersi consolidato e diffuso trasversalmente sul mercato, le prospettive sul Livello 3 – di fatto un primo step nel quale poter parlare di guida autonoma, sebbene condizionata – appaiono molto più incerte e ricche di ostacoli.
Volvo e Luminar guardano al 2022, quando partirà la produzione dei primi modelli in grado di sollevare il guidatore dall’obbligo di dover tenere le mani sul volante e monitorare ciò che accade intorno all’auto.
VOLVO, GUIDA AUTONOMA DI LIVELLO 3
La guida “Hands off, eyes off”, per dirla alla moda. Più correttamente, quello che sarà l’Highway Pilot prevede – su specifici segmenti di autostrade, localizzati geograficamente e in presenza di specifiche condizioni – che l’auto guidi da sola, senza richiedere l’intervento del guidatore.
Perché le prospettive appaiono, oggi, ancora incerte? Perché anzitutto è un quadro normativo omogeneo, relativo all’omologazione delle funzioni di guida autonoma di Livello 3, a mancare (approfondisci quello che è lo scenario attuale). Nelle scorse settimane, da Audi è emerso come l’abilitazione della funzione di Adas di Livello 3, presente sull’ammiraglia A8, non verrà implementata e omologata nell’attuale ciclo vitale del modello. E proprio in virtù delle incertezze normative, senza contare i profili della responsabilità in caso di incidente.
LA CORSA AL PRIMATO TECNOLOGICO
Si ragiona di un’assistenza alla guida/automazione (condizionata perché deve sottostare a determinati scenari) che non appare ancora essere un progetto immediatamente visibile nella sua applicazione pratica su strada. Non a caso Volvo si proietta al 2022, prima proveranno ad aprire la strada Mercedes Classe S – attesa nel 2021 – e a seguire BMW Serie 7. C’è un primato tecnologico da rivendicare ma, soprattutto, da rendere effettivamente disponibile all’utilizzo.
Se la tecnologia, attraverso differenti soluzioni, ha gli strumenti perché un veicolo possa operare senza che il guidatore presti attenzione, ben altro è il quadro delimitato dalle norme.
LIDAR SULLA PRODUZIONE DI SERIE
L’importanza del progetto al quale lavorano Volvo e Luminar, una realtà hi-tech della Silicon Valley nella quale il marchio svedese ha una quota di minoranza (che potrebbe essere incrementata in futuro), è nella proposta di un dispositivo fondamentale per parlare di guida automatizzata: il Lidar.
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Come si “orienta” un veicolo, un’auto nel caso specifico, su strada? Come riconosce la presenza di altri oggetti, che siano infrastrutture, veicoli? È possibile registrare l’ambiente mediante camere e sensori radar, come già avviene per gli Adas di Livello 2. Tuttavia, i limiti sono notevoli se si immagina l’utilizzo per un’automazione di Livello 3; sono nei rischi che il rilevamento non sia accuratissimo, al millimetro, finanche al rischio che alcune situazioni ingannino i sensori radar e camere.
COME FUNZIONA IL LIDAR
Il Lidar supera tali limitazioni, poiché è in grado di rilevare con assoluta precisione e affidabilità la presenza di ostacoli intorno al veicolo e la loro distanza, sviluppando mappe tridimensionali, che rendono superfluo il ricorso all’incrocio di dati con mappe via cloud/navigatore a supporto delle camere degli Adas.
Il Lidar è l’acronomo di Light Detection and Ranging, ovvero, Rilevamento e misurazione delle distanze attraverso raggi luminosi. Il dispositivo sviluppato da Luminar è pensato per l’installazione sul tetto dell’auto, appena sul bordo superiore del parabrezza, ed emette milioni di raggi laser pulsati e, in funzione del tempo necessario perché vengano riflessi, è possibile per il software di “percezione” – anch’esso sviluppato da Luminar – tracciare posizione e distanze dei vari oggetti.
Si comprende facilmente come sia molto più affidabile e preciso un tale sistema di ricostruzione dell’ambiente, in base al quale l’elettronica del veicolo può agire e guidare l’auto. A tal proposito, l’automazione prevede che sulle Volvo future, siano presenti doppi sistemi, cosiddetti di backup, su impianto di sterzo, frenante e batteria, in modo da garantire la sicurezza del veicolo anche in caso di malfunzionamento del sistema principale.
I VANTAGGI PER GLI ADAS DI LIVELLO 2
La tecnologia Lidar ha costi rilevanti, un punto sul quale Luminar e Volvo dichiarano progressi per consentirne un’industrializzazione in serie. Sarà su modelli luxury, di segmento alto, che la Guida autonoma di Livello 3 potrà fare il suo debutto, con l’Highway Pilot, modelli su piattaforma SPA 2 – l’erede dell’attuale SPA, sulla quale poggiano Volvo S90, Volvo V60, Volvo XC90 e XC60 solo per dire di alcuni –.
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Inoltre è al vaglio di Volvo la possibilità di introdurre il Lidar anche per migliorare il rilevamento funzionale agli Adas di Livello 2, oggi rimesso come già detto a sensori radar e camere stereoscopiche.