Total Cost of Ownership (TCO) di un’auto: cos’è e come si calcola

Il TCO di un’auto (Total Cost of Ownership) è il costo totale da affrontare per l'utilizzo della vettura. Comprende tutte le voci di spesa (dal carburante, alla fiscalità, alla manutenzione) ed è uno dei principali criteri che orientano la scelta.
In questo articolo
- COS'È IL TCO DI UN’AUTO
- COME CALCOLARE IL TCO DI UN’AUTO
- LE COMPONENTI DEL TCO DI UN’AUTO
- TCO E VALORE RESIDUO DI UN’AUTO
- TCO E CONSUMI DELL’AUTO
- TCO E MANUTENZIONE AUTO
- TCO E ASSICURAZIONE AUTO
- TCO E ONERI FINANZIARI
- TCO E TASSE
- TCO E COSTI DI GESTIONE
- COME TENERE SOTTO CONTROLLO IL TCO
- Car policy e car list
- Scegliere la formula di acquisizione
- Non c’è una “formula magica”
Il TCO di un’auto, acronimo di Total Cost of Ownership, è un termine usato da anni all’interno delle flotte aziendali. Ma adesso il concetto è diventato rilevante anche agli occhi dei privati, che non si fermano più al semplice parametro del costo di listino.
COS’È IL TCO DI UN’AUTO
Cosa si intende per Total Cost of Ownership di un’auto? Tradotto letteralmente, si tratta del costo totale di utilizzo della vettura stessa.
È importante perché, facendo un rapido conto su tutte le voci di spesa, è possibile rispondere a domande come:
- Per le mie esigenze compro una certa vettura in motorizzazione diesel, elettrica o plug-in?
- Conviene di più acquistare l’auto o fare un noleggio a lungo termine?
Vediamo, quindi come si calcola il TCO di un’auto, ovvero quali sono le sue componenti.
COME CALCOLARE IL TCO DI UN’AUTO
LE COMPONENTI DEL TCO DI UN’AUTO
Calcolare il TCO di un’auto non è difficile. Basta andare a sommare le varie voci di costo.
La cosa un po’ più complicata è andare a individuare tutte queste componenti, senza dimenticarne neanche una, andando a vedere, in particolare, quelle che pesano in maniera più significativa sul portafoglio o sul bilancio aziendale.
Prima di tutto, quindi, vediamo quali sono i parametri che incidono:
- Prezzo di listino dell’auto (o canone di noleggio): si tratta della voce di spesa più scontata.
- Costi operativi: in questa voce rientrano le spese per il rifornimento del carburante, l’assicurazione, il bollo, il cambio gomme stagionale, la manutenzione e, per finire, le multe.
- Costi di gestione (solo per le flotte): nel caso di un parco auto aziendale, infatti, il personale che la gestisce, ovviamente, rappresenta un costo per l’azienda stessa.
- Svalutazione del veicolo: sappiamo infatti che, con il tempo e l’utilizzo, ogni auto si svaluta. Il valore residuo può essere previsto prima (ci sono realtà specializzate che lo calcolano) e dipende da vari fattori, come l’alimentazione o la categoria alla quale il veicolo appartiene. Se una vettura appena uscita dalla concessionaria vale 15.000 euro, dopo tre anni, in media, ne vale circa 6.000. I 9.000 euro persi sono a tutti gli effetti un costo per chi poi deve rivendere la vettura sul mercato dell’usato.
TCO E VALORE RESIDUO DI UN’AUTO
Andando ad approfondire ancora di più questo aspetto, possiamo dire che l’ammortamento, cioè la svalutazione del veicolo a causa dell’usura e del tempo che passa, è la componente più importante del TCO di qualsiasi veicolo.
Leggi Anche: Come si calcola la svalutazione di un’auto
Più un veicolo si svaluta, più comporta costi occulti. Per questo che auto nuove con un valore residuo previsionale alto sono più convenienti, anche a fronte di un prezzo di listino maggiore.
TCO E CONSUMI DELL’AUTO
La seconda voce fondamentale è rappresentata dai consumi di carburante.
Banalmente, più il chilometraggio è alto più sale la spesa, che quindi è molto variabile a seconda dell’uso della vettura.
Ma la spesa dipende anche dalla tipologia del carburante (conviene più il diesel, la benzina o l’elettrico?) e dal suo costo, che è soggetto a molte variabili, spesso imprevedibili.
Leggi Anche: Chi decide il prezzo dei carburanti
Per capire quale motorizzazione sia da preferire intervengono numerose considerazioni: l’auto viaggia prevalentemente in città o fuori? Ha la possibilità di fare con comodo ricariche elettriche? Sono tutti fattori che intervengono pesantemente per determinare il TCO di un’auto.
Ad esempio, una plug-in può essere più vantaggiosa di un diesel se usata in città e correttamente ricaricata, oppure avere costi d’esercizio considerevolmente maggiori se usata sempre in modalità termica.
TCO E MANUTENZIONE AUTO
La manutenzione, dai tagliandi agli interventi straordinari in caso di guasto, è una componente significativa del TCO.
Quella ordinaria è facilmente prevedibile, non così quella straordinaria (guasti, incidenti). Uno dei vantaggi del Noleggio a lungo termine è proprio la certezza dei costi, in un unico canone mensile.
TCO E ASSICURAZIONE AUTO
Altra voce di costo fondamentale è l’assicurazione dell’auto.
Un costo che accompagna il veicolo lungo tutto il ciclo di vita.
TCO E ONERI FINANZIARI
Si tratta, ad esempio, degli interessi nei finanziamenti, se si decide di acquistare l’auto.
TCO E TASSE
Il TCO dipende anche da come viene tassata l’auto in questione. Un’importante voce da considerare, specie quando parliamo di auto aziendali.
Ad esempio, la rimodulazione delle fasce fiscali per l’auto ad uso promiscuo renderà più vantaggiosa l’adozione di auto elettriche o plug-in.
TCO E COSTI DI GESTIONE
La gestione delle flotte aziendali ha un costo operativo e di risorse umane. Conviene gestire il fleet management internamente, affidarsi a una piattaforma o esternalizzare? Anche queste sono considerazioni che impattano sul TCO.
COME TENERE SOTTO CONTROLLO IL TCO
Car policy e car list
Per avere il controllo dei costi legati all’auto aziendale, il primo strumento è compilare una car list e una car policy adeguate.
Si tratta di operazioni delicate e complesse, perché naturalmente non tutto è legato ai soli parametri economici. La car policy deve riflettere le scelte aziendali e soddisfare aspettative ed esigenze dei driver.
Leggi Anche: Come costruire una car policy green
Selezionare correttamente i veicoli da mettere in car list permette però di ottimizzare alcune voci di costo legate al TCO, come la scelta della motorizzazione.
Scegliere la formula di acquisizione
Molto importante è capire quale formula sia più adatta per acquisire i veicoli. Anche questo non dipende da un mero fattore economico, ma dalle esigenze aziendali. Se, ad esempio, l’attività prevede picchi di lavoro in alcuni mesi dell’anno, si può pianificare l’uso di mezzi in Noleggio e breve termine.
Le flotte più grandi generalmente preferiscono affidarsi al Noleggio a lungo termine per avere certezza dei costi e non doversi occuparsi della rivendita del mezzo.
In generale, pianificare una manutenzione proattiva è uno dei modi più efficaci per risparmiare sul TCO, così come intervenire sugli stili di guida dei driver.
Leggi Anche: Manutenzione dell’auto aziendale: quale formula scegliere
Non c’è una “formula magica”
In conclusione, non c’è un modo universalmente valido per ridurre il TCO perché il costo totale di utilizzo della vettura dipende dalle esigenze e dalle caratteristiche della singola flotta.
Prestare attenzione alle singole voci di spesa è il primo passo da fare, con l’obbligo di tenersi sempre aggiornati (sui nuovi modelli, sui costi dei diversi carburanti, sulla fiscalità) per essere pronti a cambiare strategia.
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