Ecco perchè l’usato è diventato un fulcro della mobilità
In un periodo complesso per il mondo auto, il remarketing diventa un ambito centrale per tutta la filiera. Ecco la fotografia del settore, sospeso tra la transizione energetica, la scarsità di prodotto (che comunque sta colpendo l'usato in misura minore rispetto al nuovo), l’aumento dei prezzi e dell’interesse della clientela.
In questo articolo
Non ci sono dubbi. L’usato è un settore in grande evoluzione e in questo momento particolare del mercato è diventato cruciale per tutta la filiera automotive: Case, concessionari, noleggiatori e società specializzate nelle aste.
Quale è la fotografia del comparto? E quale importanza hanno le aste di auto usate (strumento sempre più utilizzato, grazie al binomio con il web) in questo contesto? In questo articolo vi proponiamo un quadro di insieme.
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LO STATO DELL’ARTE DELL’USATO
Siamo in un periodo complesso e, allo stesso tempo, particolarmente sfidante e interessante per il mondo dell’usato e del remarketing. E le ragioni sono molteplici, prima fra tutte l’attuale carenza di prodotto.
La crisi produttiva
“Ci siamo trovati in questa situazione in parte per l’effettiva mancanza dei componenti (i chip, ndr.), in parte per una mancanza di programmazione, in parte per un processo di ristrutturazione industriale avviato dopo l’avvento della pandemia, che sta determinando la riduzione degli stabilimenti” spiega Roberto Martinetto, responsabile quotazioni di Sanguinetti Editore – Eurotax Italia.
“Fatto sta che i tempi di consegna delle auto nuove stanno subendo notevoli prolungamenti e, a cascata, anche il mondo dell’usato ne risente, a causa delle mancate permute, cui si aggiunge anche la scarsità di veicoli provenienti dal noleggio a breve termine. Non è un caso che gli annunci dell’usato sul web siano, come numero, diminuiti: siamo senza dubbio di fronte ad una contrazione della disponibilità” sottolinea Martinetto.
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La domanda (e i prezzi) in crescita
La domanda di usato, di contro, in questo momento è aumentata, proprio in ragione della crisi produttiva del nuovo e del rinnovato interesse per la mobilità personale a costi contenuti sbocciato dopo l’avvento del Covid.
“L’usato ha sempre riscontrato un ottimo interesse, ma adesso possiamo parlare di un interesse ancora più ‘rafforzato’ tanto per le auto, quanto per i veicoli commerciali. Di sicuro, l’onda lunga del lockdown ha accelerato il trend” aggiunge il responsabile quotazioni di Sanguinetti Editore – Eurotax Italia.
Questo meccanismo (ovvero la domanda più elevata dell’offerta) ha fatto schizzare i prezzi verso l’alto, anche se, precisa Martinetto, “in questo momento, proprio a causa dei lunghi tempi di consegna del nuovo, per i concessionari diventa più complicato gestire le quotazioni non sapendo quanto durerà questa bolla e dovendo fare i conti con ritiri in permuta differiti, in molti casi, di almeno sei mesi”.
Il ruolo degli incentivi
Infine, per completare il quadro, anche gli incentivi statali nell’ultimo anno hanno influito sull’andamento del settore, spingendo le vendite del nuovo sui segmenti più piccoli, mentre le agevolazioni sulle vetture di seconda mano, promosse nei mesi scorsi, sono stati limitati alle Euro 6.
“Certamente, un allargamento alle Euro 5 porterebbe ad un maggiore svecchiamento del parco circolante offrendo la possibilità di accesso ad una vettura meno obsoleta per chi abbia meno possibilità di spesa” osserva Martinetto
Usato elettrico e ibrido
Il comparto remarketing, ad oggi, non vede ancora un peso rilevante dell’elettrico, nonostante la transizione energetica in atto. “L’obsolescenza degli EV è ancora forte: questa tipologia di vetture essendo ancora in via di sviluppo, in media, ogni tre anni vive un importante sviluppo tecnologico rendendo, di fatto, già superati parte dei veicoli totalmente elettrici presenti nel mercato di seconda mano”.
A ciò si aggiunge che gli incentivi statali e regionali “hanno influito negativamente sul valore usato in particolare per quelli di costo di listino più contenuto dove l’incidenza dei contributi (flat) è molto forte. Probabilmente la rimodulazione degli incentivi ed il miglioramento dell’autonomia reale potranno portare ad un miglioramento della situazione” afferma Martinetto.
Discorso diverso per le auto ibride, “specie le Full Hybrid e le Mild Hybrid, che sono le alimentazioni che oggi hanno una maggiore tenuta del valore”.
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Usato da noleggio
Un capitolo a parte meritano i veicoli provenienti dal noleggio auto a lungo termine, che attualmente sono molto richiesti e che, oltre ai classici canali di rivendita, stanno abbracciando anche una nuova frontiera, quella del rinoleggio.
“Molte società del settore ci stanno puntando – commenta Martinetto –: si tratta di un fenomeno già sviluppato da tempo all’estero, molto interessante, anche se, per rendere la formula competitiva, occorre ovviamente che la rata della vettura usata sia molto più appetibile rispetto a quella dell’auto nuova. Le aziende di renting, in altre parole, sono chiamate a tarare nella maniera giusta le offerte”.
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IL RUOLO DECISIVO DELLE ASTE ON-LINE NEL REMARKETING
In questo contesto dell’usato, che specie nel B2B si sposa alla perfezione con la digitalizzazione, il meccanismo virtuoso dell’asta, continua la sua ascesa. A testimoniarlo sono i dati dell’indagine annuale effettuata da CWS Digital Solutions su alcune delle principali società di aste di veicoli d’occasione in Italia (ADESA, Autorola e BCA).
Rispetto al 2020, che comunque aveva dimostrato la tenuta del settore, nel 2021 i volumi sono destinati a crescere del 16,3%, con un totale stimato di 29.300 veicoli venduti (circa 4.000 in più rispetto al 2020). In salita anche il fatturato, che supererà i 295 milioni di euro.
“Se lo scorso anno, nonostante la crisi del Covid, le aste avevano subito soltanto una leggera diminuzione rispetto al 2019, quest’anno, nonostante la scarsità di prodotto (dovuta alla crisi produttiva sulle auto nuove e al crollo di Rac e km 0) e l’aumento dei prezzi, assistiamo ad una crescita” testimonia Basilio Velleca, responsabile della divisione Automotive di CWS Digital Solutions. Questo nonostante il valore medio ponderato delle transazioni sia incrementato da 8.845 euro a 10.087 euro.
Il canale di approvvigionamento più gettonato è proprio quello del noleggio a lungo termine (circa 14.000 veicoli). “Le aste, ormai, sono diventate un riferimento per i player del renting, che utilizzano questo strumento per rendere il business più virtuoso: anche l’età media dei veicoli venduti (in prevalenza tra i 2 e i 5 anni) e i chilometraggi (che rispetto allo scorso anno sono scesi da 135.000 a 128.333 km) evidenziano questo trend”.
A seguire, mantiene la sua rilevanza il canale dei dealer, che, sempre in termini di approvvigionamento, rappresenta circa il 30% sul totale delle unità vendute dalle Case d’asta.
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